Pubblicazioni
In questo ambito sono stati pubblicati dall'Autrice Maria Paola Capra, della Sezione Ricerche e Rievocazioni Storico-Culturali del Circolo Banchette APS, alcuni libri e filmati frutto delle sue ricerche.
nell'anno 2006 è stata curata la mostra fotografica
“Banchette: immagini del passato”
La Prof. Maria Paola Capra è coautrice con il regista Pietro Contadini del documentario
“Una scuola migrante”
È autrice del libro “collina di Fiorentino”
libro racconta cento anni di storia del paese di Fiorano Canavese attraverso le storie delle persone sepolte in un piccolo cimitero in disuso posto su una collina sovrastante l'abitato.
di contadini, di carrettieri, di commercianti di bestiame, di fornaciai, di muratori, di maestre, di studenti, di fanciulli operai, di emigranti, di soldati, di parroci, di nobili, di possidenti terrieri, storie di donne morte di parto, di ragazzi affogati nella Dora Baltea, di vittime della spagnola e del colera, di bambini caduti accidentalmente nella bacinella del bucato piena di cenere e acqua bollente, di suicidi e omicidi, narrate dalle lapidi e da lettere, fotografie, documenti di espatrio, ballate, cronache tratte dai giornali locali e testimonianze tramandate oralmente.
Vedi recensione sul sito di of Significant Cemeteries in Europe: http://significantcemeteries.org/en/content/libreria-un-libro-sul-cimitero-di-fiorano
Si sono realizzati il libro e DVD "1943-1945 Banchette e la Resistenza"
Il progetto ha riguardato il recupero della storia del paese durante gli anni della seconda guerra mondiale e la resistenza, quindi il periodo dal 1943 al 1945.
progetto è stato realizzato in base:
allo studio dei documenti presenti nell'archivio del Comune studio dei documenti presenti nei centri di documentazione dell'ANPI recupero di documenti scritti di cittadini di Banchette interviste audiovisive dei protagonisti degli anni oggetto del progetto
Il progetto, inoltre, si è avvalso della collaborazione dell'ANPI
libro ha riscosso un notevole successo di critica e di pubblico non solo a Banchette, ma anche ad Ivrea e paesi limitrofi è stato presentato:
alla popolazione di Banchette il 24 aprile 2007, nell'ambito delle manifestazioni di celebrazione della Resistenza, dal sindaco Maurizio Cieol e dal prof. Gianni Cimalando, docente di Storia e Filosofia del liceo “A. Gramsci” di Ivrea popolazione di Borgofranco l'8 giugno 2007, nel corso di una serata dedicata dall'Assessorato all'Istruzione e Cultura del Comune di Borgofranco in collaborazione con l'ANPI, sezione Ivrea e Basso Canavese, alla Resistenza in Canavese, dal segretario dell'ANPI Mario Beiletti popolazione eporediese il 16 giugno 2007 nell'ambito dell'annuaria relazione sulle migliori pubblicazioni di carattere storiografico realizzate nel corso dell'anno in Canavese dallo storico Pietro Ramella in collaborazione con l'Associazione Amici Museo del Canavese.
È stato realizzato il libro ed il CD “Samone, la guerra e la Resistenza”il lavoro abbraccia il periodo tra l'aprile del 1939 con l'isediarsi a Villa Pallavicino del Comando di Corpo d'Armata ed il maggio del 1945.
Ha realizzato un libro ed un filmato "Le Donne nella Resistenza in Canavese" "Il Tempo Non Cancelli Le Tracce"
L'obiettivo di questo lavoro, il primo del genere in Canavese e con rari precedenti in Italia, stato quello di documentare la partecipazione femminile alla Resistenza in Canavese. Fatto di straordinaria importanza, che contribuì in modo significativo alla liberazione dal nazifascismo e segnò profondamente le donne che vi parteciparono. Resistenza in Canavese fu un fenomeno ampio e che coinvolse donne di varia età ed estrazione sociale. I dati d'archivio reperiti forniscono un'idea approssimativa di tale fenomeno, quantificabile nella significativa adesione di alcune centinaia di donne sia alle varie formazioni partigiane presenti sul nostro territorio (soprattutto GL, Matteotti e Garibaldi) sia ad organizzazioni femminili come i Gruppi di Difesa della Donna.
Non se ne sa quasi nulla, se non in termini vaghi e basati su luoghi comuni tendenti ad attribuire alle donne ruoli marginali e comunque esenti dai rischi reali della guerra “guerreggiata” combattuta dagli uomini.furono invece le situazioni di pericolo in cui si trovarono ad operare le donne rimaste nei paesi e nelle città ad organizzare la propaganda, ad assistere i feriti e i malati, a recapitare armi e messaggi, ad aiutare gli ebrei ad espatriare e a svolgere gli altri svariati compiti connessi alla lotta partigiana ed antifascista, senza contare i pericoli corsi dalle donne, molto più numerose di quanto comunemente si pensi, che presero la strada dei monti, diventando partigiane armate e combattendo fianco a fianco con gli uomini, con cui condivisero spesso l'esperienza drammatica del carcere e della tortura ed insieme ai quali rimasero ferite o morirono in combattimento.
Le motivazioni ideali che ispirarono l'azione di queste donne? Si espresse ed articolò la loro partecipazione alla Resistenza? Questa esperienza, fatta propria da una generazione di donne nata e cresciuta in epoca fascista, contribuì a scardinare i modelli femminili tradizionali e a porre le premesse per una nuova concezione della donna basata sull'uguaglianza tra i sessi? Sono solo alcune delle domande a cui questa ricerca vorrebbe dare una risposta.vorrebbe farlo soprattutto attraverso le voci delle protagoniste, ormai numericamente ridotte e proprio per questo ancora più preziose.
Il lavoro, si è svolto, nell'ambito della sezione Ricerche e Rievocazioni Storico-Culturali del Circolo Banchette, ed è stato condotto dalla prof.ssa Maria Paola Capra, insegnante di Scuola Media e appassionata di storia locale, e si è concretizzato con la realizzazione di un libro e di un filmato che raccoglie le interviste realizzate.