La leggenda del Fantasma
Verso la metà del XV secolo abitava nel castello di Banchette assieme ai genitori una bella fanciulla, Alexina, promessa sposa ad un giovane ricco, ma con il difetto di essere impetuoso e questo, assieme ad una assurda gelosia, portò ad un truce fatto. Un giorno capitò al maniero un cavaliere che portò i saluti di alcuni parenti; il giovane aveva viaggiato molto, era stato persino nel Libano, a Cipro, in Grecia e con i suoi racconti distraeva la famiglia che non conosceva altro angolo di mondo che il canavese. Il fidanzato cominciò ad essere tormentato da un dubbio; dal giorno che il cavaliere era ospite nel castelletto, gli era sembrato di notare un cambiamento nel contegno di Alexina, una certa freddezza nei suoi riguardi. Solo la gelosia gli faceva apparire le cose sotto un altro aspetto, poiché se la ragazza si dimostra cortese con il cavaliere, il suo cuore era sempre per il promesso sposo. Questi che sentiva crescere un profondo odio verso colui che considerava un rivale, pensò di ucciderlo e dopo aver salutata la fidanzata ed i suoi genitori, una sera finse di allontanarsi, ma al contrario si nascose in un ripostiglio. Per essere sicuro di poter attuare il suo delittuoso piano lasciò trascorrere un po' di tempo perché tutti si addormentassero; poi silenzioso si introdusse nella camera in cui dormiva tranquillo il cavaliere e freddamente gli immerse il pugnale nel cuore. Il delitto venne scoperto il mattino seguente che portò un inevitabile scompiglio nella tranquillità della famiglia; l'assassino aveva firmato la sua condanna lasciando il proprio pugnale conficcato nel petto della vittima. Alexina fortemente turbata, comprendendo di essere la causa involontaria del dramma, preferì ritirarsi dalle scene di questo mondo rifugiandosi nella pace di un convento. L'anima in pena dell'assassinato non ha lasciato il maniero, poiché molti, anche nel passato, si sono imbattuti in una figura che girava per i vari locali senza importunare nessuno. Nel nuovo edificio il fantasma pare frequenti con particolare preferenza la biblioteca, poiché persone intente a consultare dei documenti, hanno notato ben distinta una persona giovane, alta, slanciata, indossante una sorta di pesante e lunga camicia da notte, all'altezza del petto spicca una larga rossa macchia di sangue. Nessuno dei molti che hanno visto il fantasma, ha pensato si trattasse di uno spettro, poiché non sparisce attraverso i muri, ma passa dopo avere aperte le porte, sale o scende le scale, gira da una camera all'altra. Di notte alla fioca luce proveniente dall'esterno è stato casualmente osservato seduto in un angolo in una posa di abbandono. La predilezione per la biblioteca potrebbe far supporre che lì si trovasse la camera in cui lo sventurato giovane venne ucciso.